Diciembre 26, 2024

Sínodo: ¡Se impuso la curia Vaticana, otra vez!

 Sínodo: ¡Se impuso la curia Vaticana, otra vez!

“Hacer las reformas en Roma es como limpiar la Esfinge de Egipto con un cepillo de dientes” (Monseñor De Mérode).

En el Sínodo no hay lugar para la ideología, es otra dinámica. El Sínodo es el diálogo, entre los bautizados, sobre la vida de la Iglesia, sobre los problemas que afectan hoy a la humanidad. Cuando se piensa en tomar un camino ideológico el Sínodo termina” (Papa Francisco 4/9/2023).

A estas confusas palabras del Papa en su viaje de regreso a Roma desde Mongolia, después se sumaron otras no menos controversiales: Antes de la segunda sesión del Sínodo, el Papa anunció que la cuestión del celibato sacerdotal ‘no estaba sobre la mesa’ Y a continuación su Prefecto; cardenal Víctor ‘Tucho’ Fernández, sobre el debate abierto en las sesiones y pasillos del Sínodo para avanzar en la ordenación de Diaconisas, sentenció que: ‘Conocemos la posición pública del pontífice que no considera ‘maduro el tema’. Y, un comentario extra del cardenal ‘no hay muchas mujeres que quieran el diaconado’, agregando despectivamente que sería posible atribuirles poder, pero pensándolo únicamente en el nivel de jurisdicción.

Entonces, ahora ya concluido el Sínodo de la Sinodalidad que el Papa mantuvo en suma atención para la Iglesia durante más de tres años, se confirma que no funcionó una relación seria y respetuosa entre el Sínodo y el Dicasterio para la Doctrina de la Fe. No solo se produjeron roces y desconfianzas por la cuestión del Orden del Diaconado de la mujer, sino por varios otros puntos importantes que venían sosteniendo y discutiendo el sector que clama reformas para la Iglesia para evitar que se profundice una crisis que no cesa, sino que con estos signos de autoritarismo que nacen del Dicasterio en cuestión, se agudizan.

Observadores con experiencia en este tipo de Asambleas convocadas por el Papa y guiadas por el Vaticano, coinciden en que la forma de controlar e imponer por parte de la enorme estructura de la maquinaria Vaticana tiene poco que ver con lo que el propio Papa pide a su jerarquía; ‘El cardenalato no significa una promoción, ni un honor, ni una condecoración; es un servicio que exige ampliar la mirada y ensanchar el corazón’ (12/1/2024).

Nos parece que al leer con atención el Documento final del Sínodo de la Sinodalidad ya clausurado por el Papa y reflexionar los 155 párrafos conclusivos, sinceramente hay muy poco que rescatar y celebrar como genuinos avances en temas clave que sí importan a la Iglesia y sus Comunidades. Respecto al Diaconado femenino, a pesar de todas las polémicas y disgustos se lee: ‘No hay ninguna razón para que las mujeres no asuman funciones de liderazgo en la Iglesia: lo que viene del Espíritu Santo no puede detenerse. También sigue abierta la cuestión del acceso de las mujeres al ministerio diaconal’.

Ante las Conclusiones del Sínodo y lo que viene en junio próximo, es pertinente y justa la pregunta: ¿Cómo se tomarán las decisiones importantes en el futuro? La invitación es mirar más allá del ocaso de este papado y ser conscientes -en plena libertad- de que  el Espíritu está en la asamblea que no impone, ni domina, ni controla al resto. Es el pueblo de Dios que camina en la historia quien señala los signos de avances y reformas, no en un par de cabezas aisladas, alejadas y teñidas de atisbos de clericalismo.

Hoy, más que nunca ante los tiempos revueltos y de desconcierto en que vivimos los cristianos y personas de buena voluntad, releamos con paciencia y sapiencia esta reflexión interpelante que nos dejó el buen amigo, teólogo y jesuita insigne: + José Ruiz de Galarreta:

En fidelidad al Espíritu de Jesús

“Muchas de las diferencias entre los modos de las primeras iglesias y los de la Iglesia actual no son modificaciones pedidas por la adecuación del espíritu a nuestros tiempos sino más bien desviaciones al espíritu de Jesús.

Una Iglesia que ha convertido la cena del señor en un espectáculo ostentoso, celebrado solo por clérigos y en locales espectacularmente costosos, no tiene nada que ver con la humilde celebración alrededor de la mesa de las primeras comunidades.

Una Iglesia gobernada autocráticamente por personas que se dicen ser representantes del poder Dios mismo no se parece nada a la iglesia asamblearia de sus principios.

Una Iglesia que excluye a las mujeres y exige el celibato de los sacerdotes no consiste en el número de adeptos ni en su poder económico o en su prestigio social, sino en su capacidad de trasmitir el Espíritu de Jesús”.

Jaime Escobar Martínez / Director de revista ‘Reflexión y Liberación’

Santiago – Madrid – Roma

Sinodo: ¡La Curia vaticana ha prevalso, ancora una volta!

“Fare riforme a Roma è come pulire con uno spazzolino da denti la Sfinge d’Egitto” (monsignor De Mérode).

‘Nel Sinodo non c’è posto per l’ideologia, è un’altra dinamica. Il Sinodo è il dialogo, tra i battezzati, sulla vita della Chiesa, sui problemi che toccano l’umanità oggi. Quando si pensa a fare un percorso ideologico, il Sinodo finisce’. (Papa Francesco 4/9/2023).

A queste confuse parole del Papa nel viaggio di ritorno a Roma dalla Mongolia, se ne sono poi aggiunte altre non meno controverse: Prima della seconda sessione del Sinodo, il Papa ha annunciato che la questione del celibato sacerdotale ‘non era sul tavolo’ e poi il suo Prefetto; Il cardinale Víctor ‘Tucho’ Fernández, riguardo al dibattito aperto nelle sessioni e nei corridoi del Sinodo per portare avanti l’ordinazione delle diaconesse, ha affermato che: ‘Conosciamo la posizione pubblica del pontefice che non considera la questione ‘matura‘. E un commento in più del cardinale: ‘Non sono molte le donne che vogliono il diaconato’, aggiungendo con disprezzo che sarebbe possibile attribuire loro un potere, ma pensandolo solo a livello di giurisdizione.

Dunque, ora che si è concluso il Sinodo della sinodalità che il Papa ha tenuto sotto stretta attenzione per la Chiesa per più di tre anni, si conferma che non ha funzionato un rapporto serio e rispettoso tra Sinodo e Dicastero per la Dottrina della Fede No. Non ci sono stati solo attriti e diffidenze sulla questione dell’Ordine del Diaconato femminile, ma anche su molti altri punti importanti che erano stati sostenuti e discussi dal settore che chiede riforme alla Chiesa per impedire l’approfondimento di una crisi. Crisi che non cessa, ma che con questi segnali di autoritarismo provenienti dal Dicastero in questione si fa più acuta.

Osservatori esperti in questo tipo di Assemblee convocate dal Papa e guidate dal Vaticano, concordano nel ritenere che il modo di controllare e imporre da parte dell’enorme struttura della macchina vaticana ha poco a che fare con ciò che il Papa stesso chiede alla sua gerarchia; ‘Il cardinalato non significa una promozione, né un onore, né una decorazione; È un servizio che richiede di allargare la visione e di allargare il cuore’. (12/1/2024).

Ci sembra che, leggendo attentamente il Documento finale del Sinodo sulla sinodalità già chiuso dal Papa e riflettendo sui 155 paragrafi conclusivi, ci sia onestamente molto poco da salvare e celebrare come autentici progressi su questioni chiave che contano per la Chiesa e le sue Comunità. Riguardo al Diaconato femminile, nonostante tutte le controversie e i dispiaceri si legge: ‘Non c’è motivo per cui le donne non debbano assumere ruoli di leadership nella Chiesa: ciò che viene dallo Spirito Santo non può essere fermato. Resta aperta anche la questione dell’accesso delle donne al ministero diaconale’.

Considerate le Conclusioni del Sinodo e ciò che avverrà il prossimo giugno, la domanda è pertinente e giusta: ¿come verranno prese le decisioni importanti in futuro? L’invito è a guardare oltre il declino di questo papato ed essere consapevoli – in piena libertà – che lo Spirito è nell’assemblea che non impone, non domina, non controlla il resto. È il popolo di Dio che cammina nella storia a indicare i segni del progresso e delle riforme, non in un paio di teste isolate, distanti e venate di accenni di clericalismo.

Oggi più che mai di fronte ai tempi travagliati e sconcertanti in cui vivono i cristiani e le persone di buona volontà, rileggiamo con pazienza e saggezza questa stimolante riflessione lasciataci dal buon amico, teologo e illustre gesuita: + José Ruiz di Galarreta:

Nella fedeltà allo Spirito di Gesù

“Molte delle differenze tra i costumi delle prime Chiese e quelli della Chiesa attuale non sono modifiche richieste dall’adattamento dello spirito ai nostri tempi ma piuttosto deviazioni dallo spirito di Gesù.

Una Chiesa che ha fatto della Cena del Signore uno spettacolo ostentato, celebrato solo da chierici e in luoghi spettacolarmente costosi, non ha nulla a che vedere con l’umile celebrazione attorno alla mensa delle prime comunità.

Una Chiesa governata in modo autocratico da persone che affermano di essere rappresentanti della potenza di Dio stesso non ha alcuna somiglianza con la chiesa assembleare dei suoi inizi.

Una Chiesa che esclude le donne ed esige il celibato dei preti non consiste nel numero dei seguaci o nel loro potere economico o nel loro prestigio sociale, ma piuttosto nella loro capacità di trasmettere lo Spirito di Gesù”.

Jaime Escobar Martínez / Direttore della rivista “Riflessione e Liberazione”

Santiago – Madrid – Roma

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